Negli ultimi anni Shopify è diventato un punto di riferimento per la creazione di siti ecommerce. La piattaforma mette a disposizione template già ottimizzati e tante funzionalità diverse per creare con facilità il proprio store online, anche senza essere programmatori.

La scrittura di schede prodotto richiede però comunque molta attenzione ad alcuni elementi tecnici. In particolare, è necessario strutturare la pagina in modo tale che possa ottenere visibilità e garantire un numero maggiore di conversioni, cioè di vendite.

Per questo vengono in aiuto le tecniche di ottimizzazione SEO. Così come per altre tipologie di contenuto, anche per le pagine create in Shopify la SEO consente di ottenere maggiore visibilità.
In che modo?
I dati all’interno della pagina vengono organizzati in modo tale da essere facilmente letti, analizzati e indicizzati dal motore di ricerca Google. In questo modo, la pagina avrà maggiori possibilità di essere presentata tra i risultati di ricerca quando gli utenti cercano qualcosa di simile.

Quali sono gli step fondamentali per l’ottimizzazione SEO di schede prodotto redatte con Shopify?

Analisi Keyword per Ecommerce

Il primo step è comune ad altre tipologie di contenuto: studia il mercato, i competitor e i tuoi prodotti per identificare le parole che meglio possono descriverli.
Osserva cosa fanno le altre aziende del settore e verifica quali sono le caratteristiche degli store vincenti o più visibili.
Per iniziare a farsi un’idea, è possibile effettuare anche un semplice controllo tramite Google.

Prendiamo l’esempio di Foglia Verde, un’azienda attiva nel settore del giardinaggio e che desidera creare un ecommerce tramite Spotify.
Una prima fase del processo deve essere necessariamente dedicata all’osservazione e all’analisi di quanto già viene fatto sul mercato. In che modo vengono proposte e organizzate le diverse categorie merceologiche? Quali elementi vengono correlati a ciascun prodotto? Quali caratteristiche vengono messe in luce? Quali sono le ricerche correlate degli utenti?

Ci si potrà accorgere, per esempio, che gli altri store che vendono sementi e attrezzi da giardino strutturano le proprie schede prodotto inserendo un certo tipo di parole chiave, perchè si tratta delle parole utilizzate dagli utenti per effettuare quelle ricerca. Per esempio, “semi pomodoro da balcone”.

Occorre comunque ricordare che l’analisi delle keyword va inserita sempre in un contesto più ampio e gestito in modo strategico. Non basta, quindi, lavorare su parole chiave primarie e correlate, ma occorre valutare tutto il contesto semantico in cui un determinato prodotto si inserisce.
Gli utenti che cercano “semi basilico”, per esempio, potrebbero anche essere interessati ad approfondire punti come “come coltivare basilico sul balcone” o “quando piantare il basilico”, ma anche “semi di prezzemolo” e “coltivare pomodorini”.

Insomma, l’analisi delle parole chiave deve essere il momento in cui si analizzano, a tutto tondo, gli elementi che andranno poi a essere inseriti nelle schede prodotto o nelle descrizioni di categoria. Non bisogna limitarsi solo all’identificazione di singole parole, ma studiare tutto il contesto semantico in cui un determinato prodotto va a collocarsi.

Ottimizzazione SEO Schede Prodotto Spotify

Una volta raccolti tutti i dati, è possibile passare alla fase successiva: gestire in modo strategico queste informazioni per creare schede prodotto che convertano.

Anche in questo caso, le best practice di scrittura non si discostano molto da quelle indicate per altre tipologie di contenuto e per altre piattaforme.
Le idee alla base dell’ottimizzazione SEO devono però essere adattate alle caratteristiche specifiche di questi contenuti e alla loro finalità: non tanto informare, ma portare direttamente alla vendita.

Le due regole auree rimangono però sempre:

  • Naturalezza. I testi che vengono scritti devono risultare fluidi e naturali. Scrivere pensando solo a ottenere un buon posizionamento può portare a contenuti che non tengono conto dell’esperienza di acquisto dell’utente. Anche Google negli ultimi anni sta diventando sempre più simile al funzionamento di una mente umana, e penalizza le pagine incentrate solo su una ripetizione di parole chiave.
  • Informazioni. Gli utenti devono essere informati in modo completo sulle caratteristiche dei prodotti e sui vantaggi che ne possono ricavare. Occorre quindi trovare un compromesso tra dati tecnici (utili per identificare un prodotto specifico e per fornire tutte le indicazioni che lo riguardano) e vantaggi. Più che dai numeri, un utente è conquistato dai benefici che quel prodotto può dargli.

Questi due punti confermano quanto già sottolineato in precedenza: non ragionare solo per parole chiave, ma puntare a dare all’utente un’esperienza di acquisto piacevole, inserendo i contenuti in un contesto strutturato di pagine ottimizzate.

La ricerca iniziale su keyword ed entità semantiche avrà aiutato a identificare quali informazioni un utente si aspetta di trovare rispetto a un determinato prodotto. Chi acquista semi di basilico, per esempio, potrà essere interessato a sapere anche quando piantarli, o quali varietà possono essere coltivate anche su un balcone e non in orto o serra.
Inserire tutte queste informazioni è la chiave vincente per dimostrarsi autorevoli agli occhi degli utenti e acquisire maggiore visibilità.

Quali sono gli elementi della pagina da ottimizzare con particolare attenzione?

Titolo Principale (H1) e Title

Il titolo principale (header 1) spesso contiene alcune delle parole chiave principali della pagina, in quanto si tratta di uno dei campi più visibili a Google e agli utenti.
Il Title, invece, è il titolo della pagina, cioè la stringa di testo che viene visualizzata tra i risultati di ricerca di Google.

A differenza di quanto avviene in altre piattaforme, i titoli di pagina (title) creati con Shopify diventano anche in automatico l’H1, cioè il primo titolo del contenuto.

Per l’ottimizzazione del title è importante ricordare che:

  • Ogni pagina deve avere un solo H1. Nel caso in cui una pagina debba essere suddivisa ulteriormente in paragrafi, questi andranno inseriti con titolazioni gerarchicamente inferiori (h2, h3, etc). L’H1 viene già creato in automatico dal title, ma bisogna assicurarsi di non formattare altre porzioni di testi nello stesso modo.
  • L’H1 deve essere inferiore ai 60 caratteri. Di solito Google mostra in SERP i primi 50 caratteri, arrivando talvolta a 60. In ogni caso, il title deve essere sufficientemente corto da non venire tagliato.
    In questo modo, si può lavorare per renderlo accattivante e per far sì che, fin dalle prime battute, descriva il contenuto della pagine e spinga l’utente a cliccarci sopra.

Metadescription

La metadescription è il breve testo che viene visualizzato nella SERP dopo il title della pagina.
Aiuta sia gli utenti che Google a identificare con maggiore chiarezza il contenuto della pagina. Anche in questo caso, quindi, è utile inserire alcune keyword rilevanti, evitando però di ripetere troppo quelle già usate per altri tag. Il tutto deve sempre rimanere naturale e fluido da leggere, oltre a risultare accattivante per l’utente.

Cosa occorre tenere a mente quando si scrive una metadescription?

  • Scrivere circa 150 caratteri. Anche in questo caso, testo più lunghi rischiano di essere tagliati da Google e non mostrati per intero. Per evitare questo problema, occorre scrivere descrizioni di pagina che già siano sotto questa soglia e presentino tutte le informazioni necessarie senza eccedere in lunghezza.
  • Scrivere descrizioni effettivamente coerenti con il contenuto della pagina. Non è necessario che la descrizione di ogni singola pagina sia radicalmente diversa dalle altre. Google ha recentemente confermato che contenuti duplicati non penalizzano eccessivamente a livello di posizionamento. Nonostante ciò, bisogna ricordare però che la metadescription deve descrivere il contenuto e spingere l’utente a visitare la pagina.
    Rimane quindi accettabile che, per esempio, la descrizione per le pagina “semi di basilico” e “semi di prezzemolo” siano simili e presentino alcune parole in comune. Le pagine non verranno eccessivamente penalizzate per questo.
    Bisogna però sempre avere come obiettivo fornire indicazioni precise e complete, per cui resta importante ottimizzare ogni singola metadescription in modo tale che comunichi con efficacia il contenuto di quella pagina specifica.

Ottimizzazione Immagini

Le immagini di un prodotto sono fondamentale all’interno di uno store online. Non potendo vedere la merce di persona, l’utente deve potersi fare un’idea realistica e completa attraverso le immagini.

Una corretta gestione delle immagini aiuta anche a ottenere maggiore visibilità sui motori di ricerca.
Secondo una stima realizzata dalla stessa Shopify, quasi il 23% di tutte le ricerche svolte sul web danno come risultati delle immagini. Curare anche questo elemento è allora la chiave vincente per assicurarsi un maggiore traffico.

Quali elementi delle immagini vanno ottimizzati, e in che modo?

  • Titolo. Idealmente, dovrebbe essere un titolo descrittivo, non astratto o numerico. Per esempio “semi-basilico-foglia-verde-50-grammi”.
  • Alt Text. I motori di ricerca possono leggere il contenuto di una pagina, ma non riconoscono il soggetto di un’immagine. Inserire un testo alternativo è allora un modo per “spiegare” a Google cosa un’immagine rappresenta. In questo modo, il motore di ricerca può comprendere il contenuto e mostrare l’immagine per ricerche affini.

URL

Anche l’URL dovrebbe includere alcune parole chiave rilevanti, ma mantenersi conciso e immediato.
Occorre fare in modo che l’URL identifichi con precisione il contenuto della pagina e ne descriva, seppur in modo succinto, il contenuto.

L’URL deve identificare in modo univoco e chiaro il prodotto, senza dilungarsi in eccessive parole riempitive.
Un esempio di URL efficace potrebbe essere “/semi-basilico-50-grammi”.

Shopify crea in automatico un URL a partire dal title di pagina inserito, talvolta abbreviando direttamente quelli troppo lunghi.
Può però essere necessario modificarlo, in modo da renderlo più performante o più in linea con la propria strategia.

Servizi Creazione Ecommerce Shopify

Il Team di AdIntend si occupa da diversi anni di creare e gestire ecommerce in modo strategico e ottimizzato. Seguiamo tutte le fasi di realizzazione:

  1. Analisi del mercato e ideazione della strategia.
  2. Store setup.
  3. Personalizzazione del template.
  4. Scrittura di testi ecommerce (schede prodotto e dei testi di categoria(, in
  5. collaborazione con Melascrivi.com.
  6. Analisi e reportistica.

Hai bisogno di un supporto nella creazione del tuo ecommerce Shopify? Contattaci, troveremo la soluzione migliore per te.